L’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) nasce nel 2003 per garantire “la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica” (d.lgs. 215/2003).
I cittadini possono segnalare all’UNAR una discriminazione, sia tramite call center, sia online.
In questo articolo ti spieghiamo come segnalare un Hate Speech a UNAR, compilando il form online. Per fare ciò ti bastano soltanto due passaggi.
Quando accedi alla Home Page di UNAR, la prima cosa che trovi è una call to action: “Sei vittima o testimone di una discriminazione?”. Quindi, devi scegliere se chiamare il numero verde oppure compilare il form online per fare una segnalazione.
Se scegli di segnalare una discriminazione all’UNAR tramite il form online, ti appare una pagina molto diversa da quelle di Facebook e Twitter. Infatti UNAR, che è un ente pubblico e non un’azienda, richiede a chi segnala molti più dati personali, per poter affrontare il problema con maggiore efficacia. Quindi non ti spaventare: si tratta solo di un modo per rispondere al meglio alla tua richiesta. Un addetto UNAR ti contatterà dopo pochi giorni per capire come portare avanti la tua segnalazione. Inoltre, l’addetto ti aiuterà a comprendere la differenza tra un Hate Speech e un insulto.
UNAR non si occupa soltanto di raccogliere le segnalazioni di discriminazioni da parte dei cittadini. La sua mission è più ampia:
Monitorare cause e fenomeni connessi ad ogni tipo di discriminazione, studiare possibili soluzioni, promuovere una cultura del rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità e di fornire assistenza concreta alle vittime.
UNAR, Chi Siamo
Se vuoi conoscere tutte le attività dell’UNAR, ti consigliamo di visitare la sezione del sito “Cosa Facciamo“
Anche Twitter permette ai propri utenti di segnalare un discorso di incitamento all’odio. Infatti, questo social network aderisce al Codice di Condotta sugli Hate Speech. In virtù di ciò si impegna a rimuovere contenuti d’odio dalla propria pagina.
Per capire come segnalare a Twitter un discorso d’odio o Hate Speech devi conoscere le sue linee guida su questo tema. La pagina dedicata si rivolge direttamente all’utente in questo modo:
Non puoi promuovere la violenza contro altre persone, attaccarle o minacciarle sulla base di razza, etnia, origine nazionale, orientamento sessuale, sesso, identità sessuale, religione, età, malattia seria o disabilità. Inoltre, non accettiamo account il cui scopo primario sia incitare le persone a nuocere ad altri sulla base di queste categorie.
Norme sulla condotta che incita all’odio
Successivamente, Twitter elenca una serie di contenuti considerati Hate Speech:
Ora che hai chiaro che cos’è un Hate Speech secondo Twitter, ti spieghiamo come fare una segnalazione.
Primo step: clicca sulla freccetta sulla destra del post e seleziona l’opzione “Segnala Tweet”
Secondo step: seleziona l’opzione “Contiene materiale offensivo o dannoso”, quindi “Incita all’odio nei confronti di una categoria protetta”.
Terzo step: a differenza di Facebook, Twitter ti chiede se vuoi segnalare il discorso di incitamento all’odio in quanto vittima o testimone. Inoltre, puoi selezionare altri post dello stesso autore che secondo te contengono Hate Speech
Quarto step: dopo aver effettuato la segnalazione, Twitter ti propone di bloccare l’utente o silenziare i contenuti dell’utente che hai segnalato. Tuttavia, questa politica non incentiva l’attivismo digitale contro l’Hate Speech. Infatti, Twitter ti invita a nascondere il discorso di incitamento all’odio e non a contrastarlo.
– Che cos’è un Hate Speech?
– il Codice di Condotta per contrastare gli Hate Speech illegali, siglato dall’Unione Europea e dalle più importanti aziende IT: Google, Facebook, Twitter, Microsoft.
– Come segnalare a Facebook e UNAR un discorso di incitamento all’odio?
Per segnalare a Facebook un discorso di incitamento all’odio o Hate Speech è necessario conoscere le sue linee guida. Infatti il social network ha una sezione dedicata a questo:
Definiamo i discorsi di incitazione all’odio come un attacco diretto alle persone sulla base di aspetti tutelati a norma di legge, quali razza, etnia, nazionalità di origine, religione, orientamento sessuale, casta, sesso, genere o identità di genere e disabilità o malattie gravi. Forniamo anche misure di protezione per lo status di immigrato. Definiamo l’attacco come un discorso violento o disumanizzante, dichiarazioni di inferiorità o incitazioni all’esclusione o alla segregazione
Standard della community, 11. Incitamento all’odio
Nella stessa sezione, Facebook ordina i discorsi d’incitamento all’odio in tre livelli, in base alla loro gravità. Alcuni esempi, in ordine crescente sono:
Quando vedi su Facebook un Hate Speech devi seguire questa procedura per segnalarlo.
Primo step: clicca sui tre puntini alla destra del commento e seleziona l’opzione “segnala un commento”
Secondo step: seleziona l’opzione “Incitamento all’odio”
Terzo step: scegli la categoria target a cui l’Hate Speech si riferisce.
Quarto step: è il più importante di tutti, perché Facebook consiglia sempre a chi segnala un discorso d’incitamento all’odio di bloccare l’utente e rimuovere il contenuto. Queste opzioni sono molto comode per chi modera social network, ma poco utili per chi vuole segnalare un Hate Speech. Infatti, nascondere una discriminazione non significa eliminarla. Quindi, quello che devi fare fare è cliccare sulla terza opzione: segnala il commento.
Quinto step: dichiara che secondo te il contenuto viola gli Standard di Facebook e invia la segnalazione.
– Un articolo dal blog di Facebook che definisce le problematiche relative al riconoscimento dell’Hate Speech
– il Codice di Condotta per contrastare gli Hate Speech illegali, siglato dall’Unione Europea e dalle più importanti aziende IT: Google, Facebook, Twitter, Microsoft.
– Come segnalare un discorso di incitamento all’odio a Twitter e UNAR
Non è facile rispondere alla domanda “che cos’è un Hate Speech (in Italiano Discorso di incitamento all’odio)”. Infatti, non esiste un’unica definizione di questo fenomeno ma molte, formulate da diversi organismi internazionali.
In questo articolo ci soffermiamo su alcune sue caratteristiche prendendo le mosse dalla definizione del Consiglio d’Europa.
The term “hate speech” shall be understood as covering all forms of expression which spread, incite, promote or justify racial hatred, xenophobia, anti-Semitism or other forms of hatred based on intolerance, including: intolerance expressed by aggressive nationalism and ethnocentrism, discrimination and hostility against minorities, migrants and people of immigrant origin
Recommendation No. R (97) 20 of the Committee of Ministers to Member States on “Hate Speech”
Innanzitutto, capiamo che cos’è questo tipo di discorso analizzando i verbi usati nella definizione: diffondere, incitare o promuovere. Essi rimandano agli obiettivi che l’autore di un Discorso di incitamento all’odio vuole produrre intenzionalmente. Non si tratta quindi di un semplice insulto, ma del tentativo di produrre un effetto concreto sulla vittima di Hate Speech
Inoltre il Discorso di incitamento all’odio, per essere tale, deve avere come obiettivo uno specifico gruppo di persone. In questa definizione si parla in particolare di minoranze etniche e religiose. Si possono inoltre aggiungere altre categorie di gruppi a rischio di discriminazione: donne, anziani, giovani, diversamente abili e persone LGBTI (Special Eurobarometer 437. Discrimination in the EU in 2015).
In conclusione, un Hate Speech è tale se produce degli effetti concreti sulle vittime e se si rivolge a gruppi di persone a rischio di discriminazione.
– le video-lezioni di Fabio Poletto, che offrono una panoramica del fenomeno, mettono in luce gli aspetti problematici nel riconoscerlo e presentano la ricerca linguistica alla base di Contro l’odio.
– un articolo di Costanza Nardocci che discute la nozione di questo fenomeno all’interno del Diritto Internazionale
In questo articolo è presente una rassegna stampa dedicata al progetto Contro l’odio. Inoltre è possibile trovare articoli che spiegano quali sono progetti di ricerca dell’Università di Torino sull’Hate Speech.
Nasce a Torino Controlodio.it per mappare l’odio e l’hate speech sui social network (18 dicembre 2018, quotidianopiemontese.it)
“Contro l’Odio”: un portale per mappare e contrastare l’odio on line (18 dicembre 2018, diregiovani.it)
Torino, nasce un portale per mappare gli haters sui social network (18 dicembre 2018, repubblica.it)
Il sito che mappa i seminatori d’odio sui social network (19 dicembre 2018, La Stampa
Torino, nasce una mappa dell’odio online: “Un tweet su 7 va contro le minoranze. Sui picchi incide linguaggio politico” (2 febbraio 2019, ilfattoquotidiano.it)
Gentilezza: un possibile antidoto all’odio sui social network (vanityfair.it)
L’Intelligenza Artificiale per mappare e contrastare l’odio nei social media (frida.unito.it)